L'ACQUA BENE COMUNE NON IN VENDITA

La serata organizzata dalle liste civiche delle province di Modena e Bologna presso il teatro di Savignano sul Panaro ha visto un'ottima partecipazione di pubblico e ci ha convinti ulteriormente dell'importanza del nostro sostegno nella battaglia contro la privatizzazione dell'acqua.

L'ospite principale della serata è stato Marco Bersani del forum nazionale dei movimenti per l'acqua pubblica,che ha spiegato chiaramente quali siano le vere motivazioni della privatizzazione(il profitto delle società private) e quali quelle del governo cioè sgravare i comuni dai costi di gestione.

Da qui ecco sfatati diversi luoghi comuni:

 

-"I privati servono perchè portano i soldi per gli investimenti": i dati dicono che in Italia nel decennio dal 1985 al 1995 gli investimenti per la rete idrica sono stati di 2 miliardi di euro,mentre nel decennio successivo con l'entrata dei privati gli investimenti sono scesi a 700 milioni di euro.

 

-Si cerca spesso di confondere il termine "privatizzare" con "liberalizzare",ma mentre privatizzare significa spostare la proprietà di un ente o di un'azienda dal controllo statale a quello privato,liberalizzare significa rendere un'attività libera di competere sul mercato,ma questo non è possibile in un mercato monopolistico come quello dell'acqua in cui esiste per ogni comune un solo acquedotto.

 

-"L'europa impone la privatizzazione del'acqua":l'europa non impone nulla,così come la legge nazionale,non sono specificati i beni comuni,quindi ogni comune ha facoltà di dire che l'acqua è un bene comune privo di rilevanza economica e che quindi non può essere nè gestito da privati nè tantomeno fonte di guadagno e speculazione economica.

 

I casi italiani in cui è forte la privatizzazione non mancano,ed in tutti i casi la prima conseguenza è l'aumento spropositato delle tariffe,inoltre un soggetto privato che persegue l'utile non potrà mai attuare politiche di risparmio dell'acqua che come tutti sappiamo è un bene prezioso e da non sprecare.

 

La lotta è appena cominciata,ma niente è deciso ancora e tocca a noi decidere del

nostro futuro e di quello dei nostri figli.

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