SOCCORSO AL TERRITORIO A SAN CESARIO

Purtroppo neanche l'erba del vicino è più verde,anzi è sparita anch'essa assieme alla terra e alla ghiaia,lasciando buche immense e territori lunari.

Anche i nostri vicini di casa di San Cesario hanno istituito un comitato denominato

"Soccorso al territorio",nato per informare i cittadini e tenere alta l'attenzione sulle

attività estrattive molto impattanti anche sul loro territorio.

Diamo il benvenuto anche a loro e che assieme si possano vincere grandi battaglie,

prima fra tutte quella della corretta e diffusa informazione sulle decisioni delle amministrazioni comunali riguardo ai temi di impatto ambientale.

Pubblichiamo di seguito il comunicato stampa a seguito dell'incontro pubblico del 16 giugno:

 

COMUNICATO DAL COMITATATO DI SAN CESARIO SOCCORSO AL TERRITORIO
 
 

Mercoledì 16.06.2010 ore 21.00 presso la Sala Grande di villa Boschetti a San Cesario sul Panaro si è svolta l'assemblea pubblica organizzata dal Comitato di San Cesario s/P Soccorso al territorio.

La volontà del comitato è stata quella di informare la cittadinanza rispetto all'attività estrattiva nel Comune. Si è posta l'attenzione: sui quantitativi di ghiaia rimasti da scavare dal precedente piano; sulle previsioni di scavo; sull'apertura del nuovo frantoio unico che sostituirà quelli esistenti; dell'impatto per la salute e la vita dei cittadini.

All'incontro, presentato da Paolo Pelliciari presidente del Comitato sancesarese, sono intervenuti: Dante Pini (Presidente della Sezione dei Castelli di Italia nostra), il Geol. Marco Aleotti ed il Dr. Fabrizio Odorici (Comitato Bazzanese Ambiente e Salute).

Il vicepresidente del comitato Soccorso al Territorio, Dott.sa Gloria Massamba N'siala, ha presentato la situazione delle escavazioni sul territorio di San Cesario s/P, ponendo l'attenzione sui quantitativi rimasti da scavare dal precedente PAE, in particolare nella Cava Ghiarelle, situata di fronte al Polo scolastico ed adiacente ai campi sportivi comunali. Inoltre, ha evidenziato come il PAE 2008-2018 preveda lo spostamento della lavorazione degli inerti da siti posti lungo il fiume Panaro verso zone residenziali. Il Piano prevede infatti la delocalizzazione dei frantoi esistenti in un unico polo estrattivo (Polo 9), che secondo le prescrizioni del PIAE può avvenire solo a patto di una diminuzione dell'impatto ambientale, ad oggi esiste solo la valutazione dell'impatto ambientale portata dalla ditta escavatrice. L'amministrazione comunale ha però attualmente bloccato la concessione per l'installazione del nuovo impianto in quanto l'area suddetta è ancora soggetta ad attività estrattiva. L'apertura di uno dei frantoi più grandi d'Europa, considerando il materiale che hanno in previsione di lavorare, è quindi solo rimandata?

Proprio la convergenza dei frantoi esistenti in uno unico presso il Polo 9 rende evidente come per la "questione cave" si debba tenere necessariamente conto della situazione delle escavazioni dei comuni limitrofi dai quali proverrà parte della ghiaia lavorata. Ringraziamo per tanto tutti i comitati dei territori limitrofi che hanno partecipato ed informato sulla situazione del loro territorio.

 

Il Comitato Soccorso al Territorio.