LE ALTRE (DONNE)

Si parla tanto e tanto spesso di emancipazione femminile, di pari dignità e di opportunità, di diritti delle donne.

Tante persone, e tra queste tante donne, hanno lottato e continuano a lottare per costruire un tempo e una società ricchi di opportunità, uguali, liberi e ugualmente dignitosi.

Tante donne si sono battute contro gli stereotipi di genere che producono verso le donne stesse e soprattutto verso il loro corpo processi di oggettivizzazione e mercificazione.

Sono certa che la maggioranza delle donne italiane non è in fila per il bunga bunga. Voglio anche credere che una delle più grandi aspirazioni delle nuove generazioni femminili non sia quella di diventare a qualunque costo una “starlettina” del mondo dello spettacolo.

Non importa essere grandi osservatori per avvedersi che ciò che in questo momento occupa le prime pagine dei giornali e i servizi di apertura dei tg sono donne che hanno fatto della loro - naturale o ricostruita - avvenenza fisica la chiave con la quale aprire le porte del successo, del denaro, della “bella vita”, a volte anche del ricoprire  ruoli rilevanti nella società. E donne che hanno trovato luoghi, contesti, situazioni, persone che hanno dato loro la possibilità di farsi strada in questo modo.

Dei possibili reati se ne occuperà la magistratura. Delle miserie private ciascuno farà i conti con la propria coscienza. Ma tutto questo genera anche il messaggio – di fronte al quale siamo messi con sempre maggiore frequenza - che attraverso l'utilizzo della avvenenza fisica si possano ottenere soldi, successo e, perchè no, anche importanti ruoli nella società.

E' un messaggio sconcertante, offensivo, che deve lasciare tutti sgomenti.E che non può essere accolto in silenzio, anche se con un interiore disaccordo.

Questo è un baratro. E non è un baratro politico, ma culturale e che riguarda tutti, donne e uomini, di destra e di sinistra.

Di fronte a ciò che sta accadendo, occorre consapevolezza e manifestata consapevolezza.

Per fortuna, esistono tante donne (e sono la maggioranza) che non sono così. Donne coraggiose, donne intelligenti, donne che giorno dopo giorno con impegno, con sforzi, con sacrifici, ma sempre con rispetto per se stesse si fanno valere ed apprezzare per ciò che sono e non per ciò che fanno vedere .

Per tutte queste donne, per la stima, per l'ammirazione, per il rispetto che meritano, è ora di dire basta e di dirlo a gran voce.

In questo non ci sono idee né di destra né di sinistra. Ma solo un ideale di società dignitosa e sobria.

 

25 gennaio 2010

 

Silvia Santunione

Capogruppo Lista Civica FRAZIONI e CASTELFRANCO