ANCHE IL COMITATO PIUMAZZESE NO ALLE CAVE CONTRO LA "PATTUMIERA" DELL'EMILIA

 

Caso inceneritore, dodici associazioni unite per dire «no» ai rifiuti

 

http://gazzettadimodena.gelocal.it/cronaca/2013/08/29/news/dodici-associazioni-unite-per-dire-no-ai-rifiuti-1.7648610

 

 

Modena. Un documento denuncia: «Così diventiamo la vera pattumiera della Regione» Mazzi (Pdl): «È mancata la trasparenza sulla pubblicazione delle determine»

 

Comitato Piumazzese No alle Cave, Italia Nostra - Modena, Comitato tutela Territorio di Savignano sul Panaro, Wwf Modena, Comitato Bazzanese Ambiente e Salute Onlus, lista civica modenasaluteambiente.it, lista civica “Etica e Legalità”, lista civica “Modena Futura”, Lac-Modena, Ambiente è Salute-Nonantola, Italia Nostra - Castelli di Spilamberto, Comitato Modena Salute Ambiente: sono tutte le firme di un documento che da ieri è condiviso da centinaia di persone e che mette nuovamente sotto i riflettori l’inceneritore di Modena e la scelta di accogliere rifiuti da fuori provincia.

«L'inceneritore di Modena - si legge nel documento - è, insieme a quello di Bologna, il più grande di tutta la regione e può bruciare fino a 180.000 tonnellate all'anno. Hera che è proprietaria dell'impianto ha l'autorizzazione a costruire un ulteriore linea d'incenerimento che aumenterebbe la quantità di rifiuti bruciati a 240.000 tonnellate all'anno. Con questi numeri si può senz'altro dire che Modena è la “pattumiera” dell'Emilia Romagna e ogni cambio di gestione basato sul recupero, riuso e il riciclo che consideri i rifiuti per quello che sono veramente: materie prime che si possono e si devono trasformare in nuovi prodotti è impossibile. Con la determina provinciale del 14/8/2013, altresì denominata “rifiuto da una notte di mezza estate” Hera ha ottenuto dalla Provincia di Modena la possibilità di bruciare i rifiuti solidi urbani proveniente da ogni parte d'Italia e del mondo. Le associazioni, comitati, liste civiche, che sottoscrivono questo comunicato si oppongono a questa deriva impiantistica che vede nel lucro immediato, senza se e senza ma, l'unica soluzione alla gestione dei beni comuni e per questo appoggiano la proposta di legge d'iniziativa popolare “Rifiuti Zero (www.leggerifiutizero.it): per una vera società sostenibile” che prevede una gestione completa del ciclo dei rifiuti considerandoli una risorsa inesauribile con positivi effetti per l'ambiente, la salute, l'occupazione e le tasche dei cittadini».

Dalle proteste anche ai fatti: «Invitiamo tutti gli interessati, alla proiezione del film “Trashed: verso rifiuti zero” che si terrà domani alla Palazzina Pucci alle ore 20,45 per capire, una volta di più, che la gestione dei rifiuti è fondamentale per la vita di tutti e che tutti devono e dovranno fare qualcosa. Noi lo facciamo e lo faremo e il primo passo sarà la richiesta di ritirare la determina di ferragosto e fare realmente partecipare i modenesi alla ricerca della soluzione migliore. Nessuno si merita un inceneritore».

Sulla vicenda interviene anche Dante Mazzi del Pdl: «Il principio di autosufficienza è un impegno politico sottoscritto con i cittadini nel 2005 e ribadito nel 2010. Va rispettato e non può essere cancellato da una determina dirigenziale burocraticamente emessa alla chetichella alla vigilia di Ferragosto. In questi giorni molto è stato detto e scritto su questa determina dirigenziale n. 131 del 14 agosto. C'è chi ha parlato di furbata, altri, anche nella maggioranza, di semplice carenza di comunicazione. C'è invece qualcosa di più grave: inosservanza degli obblighi di legge sulla pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativi. Come dimostrato dalla consultazione del sito, la Provincia di Modena è da tempo inadempiente. La pagina riservata alla pubblicazione delle determine dirigenziali è ancora una “pagina in costruzione”. Altro che carenza di comunicazione. I cittadini si sarebbero accorti della modifica solo vedendo i camion di rifiuti provenienti da fuori provincia. Sarebbe però stato troppo tardi anche per fare un eventuale ricorso al Tar. Ora si dovrà tenere conto anche di questa inosservanza, che non può essere considerata una semplice dimenticanza». (d.b.)

Scrivi commento

Commenti: 0